martedì 22 novembre 2011

E un anno è passato...

Fra pochi giorni festeggerò un anno in terra teutonica (solo io, la moglie mi ha raggiunto in febbraio). Sarebbe tempo di bilanci, ma non riesco a farli come dovrei..
Il fatto è che la mia situazione qui è per sua natura temporanea (lavorativamente parlando sono in trasferta) e non ho ancora idea di cosa ne sarà del prossimo anno. ci sono buone probabilità di rimanere ma niente è ancora certo. E l'impossibilità di pianificare la propria vita (e soprattutto quella della famiglia, visto che non sono solo), mi impedisce di guardare a quest'anno passato con la dovuta serenità.

Però una cosa è certa. più ci penso e più realizzo che se (o meglio quando, visto che tornerò prima o poi di sicuro) dovessi tornare in Italia, Brema mi mancherebbe terribilmente..
Alla fine la città mi è entrata nelle ossa come fa il freddo pungente di questi giorni.. dicono che la tua "hometown" rimanga sempre con te, ma in effetti a me questa cosa non è successa.. mi manca tantissimo la mia famiglia e qualche amico che è rimasto là, ma i posti in se non posso davvero dire che mi manchino (sarà che sono cresciuto in un paesello abbastanza anonimo in una zona altrettanto anonima dell'Italia). 
Invece ho l'impressione che di questa città mi mancheranno proprio alcune cose.. la vista dal ponte sul Weser per entrare in città, con tutte le luci dello Schlachte.. Marktplatz che a breve sarà ricoperta di mercatini con ogni tipo di zozzeria mangereccia immaginabile... il negozio di dischi di Hornbyana (termine appena inventato) memoria dove ho passato un sacco di serate fuori dall'ufficio prima di rientrare a casa.. la luce delle sere d'estate...

Se dovesse essere... it's gonna be a long walk home




5 commenti:

  1. ti capisco.... anche io mi sono legata tanto a San Diego in questo periodo che sono stata qui... e penso che se un giorno dovessi andar via, mi manchera' terribilmente

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  2. Eh...nonostante tutto..penso di capirti...
    Sia chiaro,se mi proponessero di tornare in Italia domani lo farei, anche senza valigie.
    Ma la mia è stata..è...un'esperienza strana.

    Solo che al di là di tutto...in questi giorni di profondo malessere pensavo che anche me forse mancheranno i luoghi.
    Il quartiere dove abito ora, con tutte le casine piccoline e le finestre addobbate, che delle volte mi sembra di vivere in una fiaba...
    Delle volte eh...

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  3. In questoperiodo di crisi economica mi dico che è da pazzi pensare di tornare in Italia... eppure è quello che stiamo facendo: ci pensiamo seriamente. E questi luoghi qui in Francia che all'inizio detestavo (non in sè, ma per una serie di cose che si accumulavano sulle mie spalle) mi mancheranno. Ci sono lati negativi, sia chiaro, ma mi pare che l'ago della bilancia penda più a favore del rimanere.... dura la vita dell'expat.

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  4. Anche a me mancano gli affetti, le persone, ma i luoghi se ne può fare a meno. Io invece sono contenta di essere all'estero in questo momento... c'è brutta aria qui in Italia (sono qui di passaggio), la gente è scontenta, irritabile, nervosa... Loro non se ne rendono conto, mia mamma mi dice che sono io paranoica, che non è vero. Forse io ci faccio caso perché guardo gli Italiani dall'esterno...

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  5. mah, secondo me in Italia spesso c'è del catastrofismo esagerato... e la tendenza a vedere sempre il Paradiso all'estero. Anche io vorrei stare qui ancora un pò, e spero non ci caccino a casa, ma quando le persone mi guardano male se dico che voglio crescere i miei figli in Italia non capisco... chi mi dice che fra 20 anni la Germania sarà sempre il "Paradiso"? le scelte si fanno anche con il cuore, e non solo con la calcolatrice :)

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