venerdì 29 luglio 2011

Rieducational channel

Ora è tutto chiaro, niente avviene per caso. Se siamo qui (e per siamo intendo noi, Wanesia, Zia Atena, Eireen) c'è uno scopo: abbiamo una MISSIONE, impegnativa, difficile, quasi impossibile.

Dobbiamo rieducarli, dobbiamo prendere per mano questo popolo di bambinoni incapaci di fare 2 cose insieme, e condurli sulla retta via. Insegnare loro che il cappuccino dopo le 11 del mattino è un reato. Che il ketchup è rosso ma non per questo è interscambiabile con la pummarola.

Le occasioni sono molteplici, non sprechiamole.

Ecco la mia buona azione della settimana. L'altra mattina stavo lavorando con un collega, un ragazzo simpatico, e si parlava dell'Italia e poi ecco che arriviamo in argomento "pizza". Mi chiede se faccio la pizza a casa. Certo, gli dico. Dice che la fa anche lui (l'immagine di una sottospecie di disco di pasta farcito come solo un tedesco sa fare mi passa fugacemente davanti agli occhi facendomi rabbrividire...). Si parla dei tipi di pizza, pasta sottile, spessa, pizza napoletana... Al che gli dico che per noi italiani trovare una pizza buona all'estero è difficile ma mica per la pasta, il problema è il formaggio. "Ah sì?" mi chiede, tutto sorpreso. Eh sì, gli dico, voi mettete sempre il Käse (generico... già mi vedo il "pizzaiolo" -virgolette d'obbligo- che afferra la prima cosa riconducibile a formaggio che trova nei paraggi) ma sulla pizza ci va la mozzarella.
"La mozzarella?????" dice, sgranando gli occhi. "Ma veramente? Io la mozzarella la mangio spesso, ma mai avrei pensato di metterla sulla pizza". Poi tutto gigione aggiunge "Io ci metto una bella cascata di gouda!!" Felice come un bimbo a Natale.

Vade retro, Satana! Gli spiego che sulla pizza ci va solo la mozzarella e poi felice conclude "Bene, ho imparato qualcosa di nuovo".

Ecco, bravo, va!, e diffondi il verbo.

Abbiamo vinto quacheccossa??


Ok, un pò in ritardo!, ringraziamo Wanesia per il premio http://wanesia.blogspot.com/2011/07/trecento-ore-di-tedesco.html

e a nostra volta lo conferiamo ad altre 4 espatriate e i loro blog ricchi di avventure e disavventure:


Wanesia stessa (e vabeh, se non si può fa niente!)
Zia Athena
Elga
La Tedesca

e il quinto lo assegniamo invece alla sorella/cognata Ile

:)

Cari vincitori, se vi va, linkate e premiate a vs volta!

martedì 26 luglio 2011

Cose inspiegabili

Ma il perché Bud Spencer sia una specie di mito qui in Germania io proprio fatico a capirlo..

Si per caritá i film erano divertenti, e d'estate quando avevo 10 anni e in tv su rete4 davano in replica per la 453a volta "io sto con gli ippopotami" lo guardavo volentieri.. 
ma l'ultimo film del buon Bud risale credo a 20 anni fa... e diciamolo non é che stiamo parlando di classici immortali, é Bud Spencer mica Kubrick.

Cosa spinga un paese a chiamare un tunnel con il nome di Bud Spencer, o un tedesco a mettersi una maglietta con l'effigie di Bud stile CheGuevara ( vedi sotto) é uno di quei misteri che non capiró mai..
e forse é meglio cosí.

lunedì 25 luglio 2011

Abilità e multitasking

Un tedesco acquisisce durante la sua vita diverse abilità, alcune assolutamente normali e comuni, alcune a mio parere straordinarie e tipiche della sua teutonicità.
Crescendo il piccolo tedesco impara a camminare, andare in bicicletta (come noi, ma lui probabilmente lo impara in ordine inverso),  riuscendo a muoversi su due ruote con qualsiasi tempo atmosferico (lastroni da 5m2 di ghiaccio compresi) senza nessunissima difficoltà. 
Crescendo le abilità di maschietti e femminucce si diversificano:
le fanciulle riescono piano piano a usare la bicicletta anche con minigonne ai limiti della legalità anche con temperature siberiane, mentre i maschietti imparano ad aprire una bottiglia di birra con qualsiasi mezzo, e se  proprio serve anche a mani nude (questo ammetto che è ammirevole, almeno quanto le minigonne di cui sopra).
L'abilità di scolarsi una bottiglia di birra da 33cl alla goccia e di restare in maglietta a -12°C credo sia oramai radicata nella razza in seguito ad una qualche specie di processo evolutivo, quindi non la considero.

Altre cose che noi diamo per scontate al normale tedesco risultano praticamente impossibili. una di queste è il multitasking.. un tedesco normalmente non riesce a fare due (e figuriamoci più) cose insieme.

Al lavoro è praticamente impossibile che qualcuno faccia due cose nello stesso intervallo di tempo. e così tu Italiano abituato a spalare letame (lavorativamente parlando) su n-mila progetti diversi finisci per avere pietà e pronunciare il fatidico "ci penso io".. (qui emerge anche un'altra grande capacità del popolo tedesco che non sospettavo... quello di schivare con abili mosse qualsiasi lavoro nuovo che sia nell'aria).
Ma se la cosa si limitasse a questo non sarebbe neanche poi così drammatica (finisce solo che loro lavorano meglio con più calma e i risultati si vedono visto che sono la prima economia in Europa e noi il paese delle banane).

Pare questa incapacità si estenda anche su cose molto più semplici... la mogliettina mi raccontava che parlando con la sua insegnante di tedesco lei diceva che non era possibile - per esempio - cucinare mentre si guarda la TV. 

Chissà magari con il prossimo aggiornamento del firmware.....

sabato 23 luglio 2011

Lettera al nostro futuro* figlio

* futuro NON immediato, specifichiamolo prima di mandare in agitazione parenti e amici

Caro Giandöner (galeotto fu il kebab???)

il mondo è un posto meraviglioso, nonostante i suoi abitanti spesso tentino di dimostrarti il contrario.

Vai, esploralo, conoscilo, non ti fermare davanti a nessun confine: sperimenta nuove culture, impara nuove lingue, assaggia nuovi cibi.

Due consigli ci sentiamo di darti:

1- sii curioso, aperto: ogni posto ha qualcosa di bello, a volte magari devi andare oltre la facciata per scoprirlo... ma provaci, sempre

2- se riesci, evita di essere così mona come i tuoi genitori e prima di trasferirti in un nuovo paese magari assicurati che a luglio non ci siano 15 gradi, vento gelido e pioggia frequente!

Con amore,

i tuoi genitori

mercoledì 20 luglio 2011

Gegen Heimweh...

Contro la nostalgia, niente di meglio di una buona pizza fatta in casa!


Spiegazione al post di prima: non sono impazzita, ma scelgo spesso la birra analcolica per vari motivi tra cui il fatto che la birra mi fa inciccire come un soufflè (infatti complice la Germania e 2 settimane negli Stati Uniti quando sono salita sulla bilancia a metà maggio ho visto cose che voi umani...). Quindi: austerity! più o meno...

Imbarazzo al negozio

Vi sarà capitato sicuramente di entrare in un negozio e dover chiedere qualcosa di imbarazzante.. tipo dei preservativi, un medicinale particolarmente "sgradevole" o il libro delle barzellette di Totti.. cose così insomma.
Oggi a me è successo qui in Germania... con questa

cosa c'è di più normale di chiedere una birra in Germania? nulla infatti... ma da notare la voce "Alkohol Frei". La mogliettina voleva una birra analcolica per accompagnare la pizza di stasera (a seguire post dedicato) così sono andato al negozio qui di fronte e una volta alla cassa la commessa mi ha guardato con uno sguardo a metà tra il disprezzo e la compassione da malato terminale e mi ha detto "das ist alkohol frei!" come se avessi ovviamente preso la bottiglia sbagliata o avessi bisogno della giustificazione scritta dai genitori per tale scempio.

Al ristorante credo ci sputino direttamente dentro..

lunedì 18 luglio 2011

Mi ri-lamento del tempo

Ok, lo so: vai a vivere in Germania, del Nord per giunta, che non ci sia il tempo della Sicilia lo metti anche in conto. Non c'è neanche in Brianza, in effetti.

Però che:
- in ufficio, a LUGLIO, ti beva felice una cioccolata calda
- oggi, 18 LUGLIO, con le calze e le allstar tu abbia freddo ai piedi
- ieri sera, 17 LUGLIO, vada a letto con le calze per scaldarti un pochino
- sempre ieri sera, 17 LUGLIO, tu debba mettersi felpa e giacca per fare due passi

va oltre ogni pessimistica previsione.

Soprattutto per il mio cervello, che pensa sia ancora maggio (volevo scrivere aprile, ma a pensarci bene ad aprile faceva più caldo di adesso).

E poi ci stupiamo se ci sono un sacco di voli Ryan Air da qui per le Canarie?!?

martedì 5 luglio 2011

The price you pay

Nel weekend siamo rientrati in Italia, e ci siamo resi conto una grande e fondamentale verità (che a dirla tutta non ci voleva poi molto a capire): la vita da "espatriato" avrà tanti vantaggi per quanto riguarda il lavoro, la qualità della vita etc, ma per certi aspetti è un vero casino. è il caso dei rapporti con tutte quelle persone che sono rimaste lì dove hai vissuto la vita finchè l'idea di "emigrare" non è divenuta una realtà.

(lo so che è la scoperta dell'acqua calda... ma volevo scriverci cmq due righe nel caso sembrasse una stronzata saltate il post e guardatevi il video, che ha sempre il suo perchè)

è scontato che il rientrare solo per qualche giorno al mese (o peggio in tanti casi) comporta delle difficoltà non da poco nell'organizzazione delle visite genitori/parenti/amici/conoscenti.

Prima di tutto devi cominciare ad organizzarti settimane prima, cercando di incastrare la visita di 3 parenti e 4 amici in 2 giorni. ovviamente facendo combaciare un planning intricatissimo con gli impegni dei suddetti amici e parenti (che giustamente hanno pure i fattacci della loro vita).
Quando poi si è in coppia, e si hanno genitori/parenti/amici/conoscenti sparsi in un raggio di 100km il casino è doppio.

vai ad incastrare la colazione con Tizio (giuro ho chiesto ad un amico di vederci per colazione....) con il pranzo dai genitori di Lei, la merenda dalla Zia, l'aperitivo con Caio e la cena dai genitori di Lui. lasciando ovviamente Sempronio al prossimo giro perchè non si riesce a vedere tutti..

a parte il fatto che rientrare due giorni con questo tour de force è spossante che finisci per non vedere l'ora di arrivare in ufficio al lunedì per una riunione "riposante", lo stare lontano da famiglia e affetti di ogni tipo è veramente difficile. certo ci sono tanti mezzi che aiutano a sentire meno la lontananza (internet su tutti aiuta incredibilmente).. ma ti perdi tante cose.. dai nipotini che crescono in fretta, agli amici con i quali il rapporto finisce inevitabilmente per "raffreddarsi" un po', alla famiglia che in qualche caso avrebbe bisogno di te, ma tu non puoi esserci.

è una condizione particolarmente difficile che forse spesso si mette in secondo piano quando si fanno delle scelte. O forse inconsciamente se ne è ben consapevoli ma si vuole evitare di pensarci troppo..

non so però certe volte pesa più di altre. paradossalmente proprio quando rientri.

fine della fiera delle banalità.