martedì 5 luglio 2011

The price you pay

Nel weekend siamo rientrati in Italia, e ci siamo resi conto una grande e fondamentale verità (che a dirla tutta non ci voleva poi molto a capire): la vita da "espatriato" avrà tanti vantaggi per quanto riguarda il lavoro, la qualità della vita etc, ma per certi aspetti è un vero casino. è il caso dei rapporti con tutte quelle persone che sono rimaste lì dove hai vissuto la vita finchè l'idea di "emigrare" non è divenuta una realtà.

(lo so che è la scoperta dell'acqua calda... ma volevo scriverci cmq due righe nel caso sembrasse una stronzata saltate il post e guardatevi il video, che ha sempre il suo perchè)

è scontato che il rientrare solo per qualche giorno al mese (o peggio in tanti casi) comporta delle difficoltà non da poco nell'organizzazione delle visite genitori/parenti/amici/conoscenti.

Prima di tutto devi cominciare ad organizzarti settimane prima, cercando di incastrare la visita di 3 parenti e 4 amici in 2 giorni. ovviamente facendo combaciare un planning intricatissimo con gli impegni dei suddetti amici e parenti (che giustamente hanno pure i fattacci della loro vita).
Quando poi si è in coppia, e si hanno genitori/parenti/amici/conoscenti sparsi in un raggio di 100km il casino è doppio.

vai ad incastrare la colazione con Tizio (giuro ho chiesto ad un amico di vederci per colazione....) con il pranzo dai genitori di Lei, la merenda dalla Zia, l'aperitivo con Caio e la cena dai genitori di Lui. lasciando ovviamente Sempronio al prossimo giro perchè non si riesce a vedere tutti..

a parte il fatto che rientrare due giorni con questo tour de force è spossante che finisci per non vedere l'ora di arrivare in ufficio al lunedì per una riunione "riposante", lo stare lontano da famiglia e affetti di ogni tipo è veramente difficile. certo ci sono tanti mezzi che aiutano a sentire meno la lontananza (internet su tutti aiuta incredibilmente).. ma ti perdi tante cose.. dai nipotini che crescono in fretta, agli amici con i quali il rapporto finisce inevitabilmente per "raffreddarsi" un po', alla famiglia che in qualche caso avrebbe bisogno di te, ma tu non puoi esserci.

è una condizione particolarmente difficile che forse spesso si mette in secondo piano quando si fanno delle scelte. O forse inconsciamente se ne è ben consapevoli ma si vuole evitare di pensarci troppo..

non so però certe volte pesa più di altre. paradossalmente proprio quando rientri.

fine della fiera delle banalità.


8 commenti:

  1. Ma quanto ti capisco......... in particolare ora con i figli, che - se restiamo qua - vivranno un'infanzia diversa e si perderanno tante cose a me care....

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  2. questo post è come se l'avessimo scritto a 4 mani, ho pensato le stesse cose tutto il tempo. E quando sabato hai detto "è il prezzo da pagare", in testa è partita proprio *quella* canzone.

    uff.

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  3. facciamo anche a 6 mani... com'è vero! L'Australia poi è così lontana. A volte mi viene il dubbio se ne valga la pena. La risposta non l'ho ancora trovata:-(

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  4. È tutto verissimo: le vacanze in Italia che diventano un tour de force, gli amici che vorresti vedere ma "stavolta saltiamo, facciamo la prossima", le mille commissioni che in Germania non riesci a fare e corri a fare in Italia, i legami che si sfilacciano. Resto sul banale e dico: "Tutto non si può avere"; a ciascuno la scelta.

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  5. Ah, quanti pezzi delle vite dei miei amici mi sono persa! Io sono negli States e tornare qualche week end al mese...mi risulta un pochino difficile! :/

    http://hereinspaceandtime.blogspot.com/

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  6. oh, come ti capisco... :-/
    io sto gia' facendo "il programma" per fine agosto/inizio settembre con la speranza di rivedere tutti... 18 giorni non basteranno

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  7. alle domanda se "ne vale la pena" si risponde un giorno "sì", un giorno "no" e un giorno "nì"...

    com'è difficile!

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  8. E` la cosa piu` difficile di essere all'estero. Non c'e` risposta giusta o sbagliata...come dice Ale, la risposta e` NI anche per noi!

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